Claudio Burlando e le Grandi Opere
In generale si può dire che il presidente Prodi, con il ministro Di Pietro, abbiano finanziato e sbloccato una mole notevole di investimenti infrastrutturali per la Liguria. Tra questi ci sono anche fondi aggiuntivi per la Gronda genovese.
E’ molto importante che Comune, Provincia e Regione in questi giorni abbiano assunto una precisa posizione comune indirizzata al governo, che dovrebbe consentirci di avviare concretamente la realizzazione dell’opera alla ripresa autunnale.
Restano alcune domande decisive sul futuro, e sono domande rivolte soprattutto al governo Berlusconi. Prima di tutto il Terzo Valico. E’ un’opera già progettata e approvata, ora riaffidata ai vecchi concessionari. Si può dunque procedere, a patto che il governo ci faccia capire, già con la prossima legge finanziaria, se intende consolidare la possibilità ottenuta di dal governo Prodi di utilizzare l’extragettito, eventualmente integrato dai finanziamenti della legge Obiettivo. Dal nuovo governo ci aspettiamo anche la progettazione e il finanziamento, in tempi brevi, dell’ultimo tratto del raddoppio ferroviario tra Finale e Andora. Con questo decisivo tassello – il collegamento con la Francia – con il Nodo genovese e con il Terzo valico, la Liguria sarebbe perfettamente inserita tanto nel sistema ad alta capacità di cui finalmente si sta dotando l’Italia, quanto nei grandi “corridoi” che attraversano l’Europa e il nostro paese da Sud a Nord e da Ovest ad Est. La direttrice Barcellona-Marsiglia-Genova-Milano è infatti complementare e persino alterativa alla Tav in Val di Susa.
Sarebbe anche molto importante – e concludo – l’ultimazione del raddoppio della Pontremolese con la galleria di valico, e a Ponente il nuovo traforo del Tenda.
Alla fine di questo ragionamento credo che nessuno possa onestamente sostenere che le infrastrutture non si fanno dove e quando governa la sinistra.
Qui se ci sono ritardi dipendono solo da assenza di risorse, non da veti ideologici, e mi auguro che non dipenderanno dall’immobilismo di un governo che sostiene invece di credere nel federalismo e nello sviluppo.
D’altra parte la cultura che ci spinge non è quella di aprire cantieri – che pure ci saranno e porteranno ossigeno allo sviluppo economico – senza un progetto chiaro in testa.
Mi auguro semmai che le opere si possano avviare senza i soliti contenziosi, prima di tutto nell’interesse del sistema delle imprese e dei lavoratori.
Il nostro progetto intende sostenere una Liguria che è insieme portuale, logistica, industriale, terziaria, turistica e agricola. Con un grande patrimonio ambientale e culturale da tutelare e valorizzare. Con un ruolo strategico nel Nord Ovest che è nazionale ed europeo. Rivolgiamo quindi domande al governo, ma naturalmente siamo direttamente impegnati a sostenere questo sforzo con le nostre risorse, e penso soprattutto a interventi come quelli in Valfontanabuona, l’Aurelia Bis a Andora, la statale 523 a Sestri Levante.
Il contesto in cui tutti operiamo è quello di una congiuntura mondiale e nazionale assai ardua: ma se questo progetto prosegue il suo cammino, la Liguria ce la può fare."
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