giovedì 7 febbraio 2008

Coppie di fatto: l'intervento di Burlando

Il presidente della Regione Claudio Burlando è intervenuto in Consiglio durante una discussione sul registro delle coppie di fatto, allo studio in Comune a Genova, in risposta alle richieste di chiarimento di alcuni consiglieri sulla posizione della Regione. "Il compito delle istituzioni, quindi anche della Regione - ha dichiarato - è difendere lo Stato laico, nel rispetto di tutti, sia di chi ha comportamenti diversi dagli altri, sia di chi difende la propria religiosità. Però dobbiamo garantire a tutti gli stessi servizi, indipendentemente dalla famiglia in cui vive".

Secondo Burlando «questa Regione ha operato a difesa dello Stato laico con la legge sui servizi sociali che garantisce ad esempio che gli aiuti alle famiglie per mandare i figli a scuola si danno in base alle condizioni sociali e non al tipo di scuola che viene scelta, come aveva deciso invece la giunta di centrodestra, che non consentiva ai poveri di andare in certe scuole. Questo per me è essere laici».

Burlando ha quindi chiesto: «si può togliere a un bambino il diritto di andare all’asilo solo perché i suoi genitori non sono sposati in chiesa o in comune? Noi non possiamo sindacare sulle scelte delle coppie che vivono al di fuori del matrimonio, siano essere eterosessuali o omosessuali»

In riguardo al buono-scuola, il Capogruppo Regionale AN Gianni PLINIO ha replicato che: “fu concesso, in omaggio ad un principio di libertà, al fine di consentire anche alle famiglie più indigenti di scegliere per i propri figli la scuola privata”.

La consigliera Udeur della Regione Liguria Roberta Gasco ha affermato che: «Il ruolo fondamentale e centrale della famiglia tradizionale è imprescindibile. Lo strumento matrimoniale permette già a due persone di assicurare stabilità al loro rapporto: non è certo necessario introdurre altre forme alternative di famiglia anche perché, con questo termine si definisce solo ed esclusivamente il nucleo riconosciuto e tutelato dalla nostra costituzione. Il rischio che il registro delle coppie di fatto apra la strada al riconoscimento delle unioni omosessuali e alla loro possibilità di adozione è tanto concreta quanto da scongiurare».

Voi come la pensate?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che continuare a parlare oggi di famiglia naturale sia decisamente deleterio e sintomatico di una visione ristretta della realtà.
La società è in perenne evoluzione e oggi come oggi si sta affermando sempre più il concetto di famiglia allargata e della convivenza , che implica quindi anche la convivenza tra persone dello stesso sesso. Dimostrarsi ciechi di fronte a tali dati di fatto non è sicuramente produttivo. Continuare ad imporre un modello significa, a mio avviso, privare coloro che seguono altri modelli, di vivere liberamente la propria vita essendo anche tutelati dalle leggi di uno Stato che è laico! L'attenzione all'opinione della Chiesa è forte in Italia. Ma anche la Spagna è uno stato fortemente cattolico, ma ciò non ha impedito di ottenere riforme importantissime a garanzia dei diritti civili dei cittadini, siano essi eterossessuali o omosessuali.
Ritengo far finta di non vedere tutti i cambiamenti della nostra civiltà e quindi il fatto di cercare di affrontarli soltanto ignorandoli, sia solo il segno di un'arretratezza che il nostro Paese dimostra ancora una volta nei confronti del resto del mondo.

Elisabetta