domenica 18 maggio 2008

Opinioni a confronto

L’ultima iniziativa del presidente della Regione si sofferma sul problema che hanno molti cittadini nell’affrontare le spese di riscaldamento. In riguardo a questo tema non ci sono fondi pubblici, non ci sono leggi in materia, teoricamente non c’è alcuna soluzione concreta. Così Burlando ha deciso di lanciare “un appello che ha veramente a cuore l’interesse collettivo. Magari proviamo per un periodo limitato, magari pensiamo ad un intervento destinato a chi ha soglie di reddito bassissime.”

Ecco come commenta le iniziative della Regione Alessandro Amadori, direttore di Coesis Research, esperto di flussi elettorali e di comunicazione politica (da La Repubblica del 14/05/08).

«Claudio Burlando fa bene a mandare messaggi forti su vere e proprie emergenze sociali come la casa. è un politico intelligente e ha capito che più che mai in questo momento bisogna occuparsi dei problemi concreti della gente. Ma non basta. Per ricuperare completamente consenso, serve anche una svolta sul piano della comunicazione, il che significa uscire dai panni del tecnocrate e calarsi del tutto in mezzo alla gente».

Amadori, quanto ha pesato l' episodio del contromano in termini di popolarità?
«Molto, perché trattandosi di un politico che si è sempre comportato seriamente ma che si è anche sempre preso sul serio, l' impatto di un fatto simile sull' opinione pubblica è doppiamente pesante. Altri politici di centrosinistra hanno accusato un calo di popolarità nel passato recente, ma in modi e tempi più diluiti. Il suo è stato uno scivolone».

Ritiene giusta la sua scelta di fare cose molto di sinistra per riavvicinarsi alla gente?
«E’ certamente una buona scelta, perché la casa, ad esempio, è un nervo scoperto degli italiani. E aiutare chi non ce la fa è un bel messaggio. Ma non basta. Per Burlando la strada è in salita, come confermano i risultati in Liguria delle ultime Politiche».

Forse lì ha pesato di più il trend nazionale?
«Certo, così come la presenza forte di un personaggio come Scajola. Ma il problema è che in questo momento, la gente vuole una politica viscerale e non in punta di fioretto. Marta Vincenzi ha consentito al centrosinistra di tenere la leadership su Genova, perché è popolare e ha una capacità di dialogo immediato e diretto con la gente. Burlando, come altri ex diessini, è percepito come una persona seria, ma un po' distaccata e neutra. Esca dalla torre di controllo della Regione e nei prossimi due anni giri continuamente la Liguria. Solo così riuscirà a valorizzare queste buone cose di sinistra che sta facendo. Altrimenti, il suo sforzo rischierà di essere vanificato».

Altri consigli?
«Solo questo. Burlando è un politico preparato e non ha bisogno d'altro. Però, credo sappia anche lui che per confermarsi alle prossime Regionali servirà dare il 110 per 100. Il buongoverno non basta più, è indispensabile infiammare i cuori degli elettori».

E tu? Cosa ne pensi?

2 commenti:

Simone ha detto...

concordo con Amadori.
Dal 2005 ad oggi l'attività della Giunta Regionale, se la si esamina con un pò di attenzione, è stata complessivamente più che buona.
il problema è che ho l'impressione che oggi la gente preferisca la propaganda che colpisce alla pancia anzicchè il buon governo.
Con questo non dico che la gente si fa prendere in giro, non mi permetto.
Tuttavia c'è molta confusione e chi riesce a cavalcare questa confusione prende voti.
Io sono certo che Burlando continuerà a lavorare per concreti risultati, come è stato fino ad oggi, augurandomi che possa esserci un salto di qualità nella comunicazione così da far capire e vedere a tutti i buoni risultati ottenuti in questi ultimi anni.
S.

Anonimo ha detto...

il tema del buon governo e della valenza solidale è a mio avviso fondamentale per un partito che voglia essere di massa e socialdemocratico come spero sia il pd
la giunta burlando è sotto questo aspetto coerente e non penso che gli elettori liguri saranno tanto fessi da non riconoscere risultati alla gestione in corso
temo però che se non integriamo subito queste azioni positive con leggi regionali a tutela della parità e dignità di diritti dei cittadini liguri atti a riposizionare e riequilibrare il proliferare di assistenze e associazioni che lavorano per sostenere i redditi ai cittadini esteri che pur lavorano regolarmente ma che rischiano oggi di dare la percezione (abbiamo visto quanto oggi in termini elettorali pesino le percezioni rispetto ai fatti inerenti sicurezza e rapporto tra fascie deboli italiane e extracomunitarie )di un governo regionale che non tutela suoi cittadini in via prioritaria ma che quando attua interventi a sostegno dei bisogni primari dimentica forme di controllo sulla reale attendibilità dei presupposti per avere questi aiuti
(il cittadino italiano è controllabilefacilmente sui suoi redditi quello extracomunitario non è di facile riscontro pertanto dobbiamo sempre allineare i pressuposti per avere un aiuto a dati verificabili certi senza dare per scontato nulla (ad esmpio il nucleo famigliare a carico deve essere per tutti residente e verificabile in italia)se non sapremo
creare leggi regionali a sostegno della formazione e dell inserimento al lavoro dei giovani
liguri (in particolare nei settori più qualificati )rischiamo di arrivare alle prossime elezioni in ritardo
anche nella sanità a mio avviso dobbiamo subito usare il lavoro di risanamento per definire come e dove investire o rischiamo di fare come il governo prodi che dopo una seria azione di risanamento economico è stato rifiutato propio dalla parte più debole dell elettorato che poteva averne i maggiori benefici
enrico