venerdì 25 aprile 2008

Al camerata Kesserling

Buon 25 Aprile a tutti! Festeggiamola finché ci è concesso!
Vi lascio con alcune parole di Calamandrei

" Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani

(...) Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA "

Elisabetta

3 commenti:

Roberta ha detto...

Qualche informazione in più: Albert Kesselring, che durante il secondo conflitto mondiale fu il comandante delle forze armate germaniche in Italia, a fine conflitto (1947) fu processato e condannato a morte per i numerosi eccidi che l'esercito nazista aveva commesso ai suoi ordini (Fosse Ardeatine, Strage di Marzabotto e molte altre). Successivamente la condanna fu tramutata in ergastolo, ma egli venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute. Tale gravità fu smentita dal fatto che Kesselring visse altri otto anni libero nel suo Paese, ove divenne quasi oggetto di culto negli ambienti neonazisti della Baviera.
Tornato libero, Kesselring sostenne di non essere affatto pentito di ciò che aveva fatto durante i 18 mesi nei quali tenne il comando in Italia ed anzi dichiarò che gli italiani, per il bene che secondo lui aveva loro fatto, avrebbero dovuto erigergli un monumento. In risposta a queste affermazioni Piero Calamandrei scrisse la celebre epigrafe "Lo avrai, camerata Kesselring...", il cui testo venne posto sotto una lapide ad ignominia che il comune di Cuneo ha dedicato a Kesselring, poi affissa anche nel comune di Montepulciano, in località Sant'Agnese.

Roberta ha detto...

Festeggiamo sempre il 25 aprile per tener viva la memoria e a chi pensa che sia ormai una festa inutile o di parte, come certe affermazioni odierne lasciano trapelare, non c'è miglior risposta delle parole pronunciate oggi a Genova, città medaglia d'oro per la Resistenza, dal nostro Presidente della Repubblica: "Straordinaria prova di riscatto civile e patriottico". Tale fu la Resistenza, "non può appartenere solo a una parte della nazione". Al contrario "deve porsi al centro di uno sforzo volto a ricomporre in spirito di verità la storia della nostra Repubblica". Occorre infatti "arrivare a un comune sentire storico" in direzione del quale "sono stati compiuti importanti passi avanti". Un monito a evitare i "facili revisionismi sulla Resistenza e sul 25 aprile", l'invito a "non sottacere nulla, a smitizzare quel che c'è da smitizzare" ma "tenendo fermo un limite invalicabile rispetto a qualsiasi forma di denigrazione o svalutazione di quel moto di riscossa e riscatto nazionale, al quale dobbiamo la riconquista dell'indipendenza, della dignità e della libertà della nazione italiana".

Simone ha detto...

il 25 aprile è sicuramente una giornata di tutti gli italiani, finalizzata a ricordare chi ha sacrificato la prorpia vita per la libertà della nostra Nazione.
Ritengo sia sbagliato pensare di equiparare i partigiani a chi si era collocato dall'altra parte, o di stravolgere il senso di questa ricorrenza per farvi rientrare tutti.
Non si può pensare che, essendo trascorsi un pò di anni (neanche poi tanti), il significato cambi.
Capisco che una parte politica non si senta a suo agio in questa giornata...ma questo è un problema personale e, salvo interventi futuri di Governi di destra, al momento ciò non penso riguardi chi, come me,sta con chi ha liberato l'Italia, che vuole cogliere il 25 aprile come una giornata della memoria; come spesso si sente dire, per non dimenticare.
Simone