lunedì 16 luglio 2007

ricevuto da "Incontriamoci"

Gentile LORENZO, ti scrivo, per una volta, una mail più lunga del solito che ti chiedo di leggere con attenzione perché credo che il tema sia importante per il futuro di Incontriamoci.
Come sai mercoledì scorso sono state approvate le Regole per l’elezione dell’Assemblea costituente del PD. Per chi come noi ha lavorato da tanti anni e con tanta fatica per arrivare alla nascita del PD è un altro passo in avanti.
In queste settimane anche pubblicamente ho fatto presente che la scelta sulle regole era talmente importante da segnare per molto tempo la vita del futuro partito. Rimango dell’idea che forse si poteva fare meglio, si poteva partire con maggiore chiarezza e con meno vincoli dettati più dal passato che dal futuro.
Comunque e legittimamente, il Comitato chiamato a decidere ha deciso. Adesso tocca anche a noi decidere che fare, come Incontriamoci possa prima di tutto contribuire alla più vasta partecipazione di cittadini elettori il 14 ottobre.
Incontriamoci è oggi una realtà originale di partecipazione alla politica. Più di 25mila persone che hanno organizzato in totale autonomia oltre 1200 incontri su tutto il territorio nazionale sono una realtà vera e attiva nella politica italiana. Una realtà che non va dispersa.
Per questo propongo a te, come a ciascuno degli altri “Incontristi”, una nuova iniziativa politica concreta.
Per favorire una grande partecipazione dei cittadini, io credo che Incontriamoci possa e debba partecipare alle Primarie del 14 ottobre con una sua lista e con suoi candidati.
Mi sono convinto che questa è una scelta opportuna perché so che Incontriamoci può portare un contributo importante al successo delle Primarie. E questo grazie a te, a voi, e alla vostra passione.
Vorrei che fosse subito chiara una cosa: non è una “lista Santagata” quella che propongo. Per togliere ogni dubbio avrei pensato, infatti, di non candidarmi all’Assemblea costituente.
So, poi, che subito sorge una domanda: se facciamo la nostra lista, chi sosteniamo per la segreteria del PD? La mia risposta oggi è: vedremo. Vedremo chi saranno i candidati, quale progetto di PD propongono, quali valori e idee sostengono. E decideremo insieme, democraticamente, chi sostenere.
Ti chiedo, dunque, di rispondere a questa mail entro VENERDI’ 20 LUGLIO alle 12.00 per manifestare la tua disponibilità a lavorare insieme agli altri della tua provincia alla costituzione della lista di Incontriamoci.
Di seguito trovi il percorso che ho immaginato e che credo renda esplicita la novità di Incontriamoci come strumento di partecipazione in questa tappa decisiva per la politica italiana.
Aspetto come sempre la tua opinione, per continuare insieme il cammino.
A prestissimo e buon lavoro a tutti noi.
Giulio Santagata
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BOZZA DI REGOLE PER LA LISTA DI INCONTRIAMOCI
1. Entro venerdì 20 luglio, raccolta delle disponibilità ad essere punto di riferimento organizzativo della propria provincia con pubblicazione dei nomi e delle mail sul sito per essere contattati da altri interessati al percorso e costituzione del Gruppo di coordinamento provinciale.
2. Massimo entro il 15 settembre il Gruppo di coordinamento organizza una Assemblea pubblica in ogni collegio della provincia con all’ordine del giorno:
a. proposta del progetto di Incontriamoci per il 14 ottobre b. presentazione delle autocandidature per entrare nella lista c. voto a scrutinio segreto dei partecipanti all’Assemblea per la formazione della lista d. dopo la proclamazione dei risultati, raccolta delle firme per la presentazione della lista (minimo 100 per collegio).
CHI PUO’ CANDIDARSI: chi è registrato a Incontriamoci da almeno 15 giorni prima della data dell’Assemblea di collegio. Per candidarsi occorre presentare pubblicamente un breve documento di intenti e versare 50 € (20 per chi ha meno di 25 anni) per sostenere le prime spese della lista.
CHI PUO’ VOTARE: tutti coloro che partecipano all’Assemblea. Per votare occorre presentare un documento di identità valido e versare 5 € (2 per chi ha meno di 25 anni) per sostenere le prime spese della lista. L’elettore deve esprimere 2 preferenze.
COME SI FORMA LA LISTA: l’ordine dei candidati nella lista è dato dal risultato delle votazioni in ordine decrescente di preferenze ottenute fino al numero di 5 candidati.
CHI PUO’ FIRMARE PER LA LISTA: tutti coloro che partecipano all’Assemblea, anche non registrati a Incontriamoci, e comunque tutti gli aventi diritto al voto il 14 ottobre. La raccolta delle firme può ovviamente proseguire anche oltre la data dell’Assemblea.
3. Tra il 16 e il 19 settembre consultazione attraverso il sito tra tutti i registrati a Incontriamoci per decidere quale dei candidati alla segreteria sostenere. Il 19 settembre pubblicazione dei risultati.
4. Tra il 21 e il 22 settembre (come da Regolamento nazionale) presentazione della lista con il collegamento al candidato segretario nazionale.

3 commenti:

madagascar ha detto...

E' possibile un ponte fra politica e cittadini?

Oggi pomeriggio, mentre ero sul treno Savona direzione Genova, riflettevo sulla profondità o meno del grado di consapevolezza che nutro su un paio di questioni. La prima è “Mi interessa rafforzare il ponte tra politica e cittadini”, la seconda è “Da dove partire per rafforzare il ponte politica-cittadini?” Alla prima domanda non è stato difficile rispondere in senso affermativo. Senza indugio ho risposto si, perché colgo un bisogno mio e della collettività ligure (ma anche nazionale) di rinnovamento della politica. Se penso al rinnovamento del fare politica, mi sovviene una bella immagine di città, un’immagine di città ideale: la polis dell’antica Grecia e il suo cuore pulsante: l’agorà. Nell’agorà si dibattevano i problemi di tutti, e tutti gli ateniesi prendevano le decisioni in comune (democrazia diretta). Le rivalità e i contrasti erano vinti dal sentimento di appartenenza ad una medesima comunità politica, ciascuno sentiva di far parte di una stessa cittadinanza. Dal sogno alla realtà. Mi rendo conto benissimo che l’agorà della città-stato greca è un modello storicamente datato e, quindi, da collocare in un periodo storico preciso, improponibile oggi, non fosse altro perché l’attuale società è molto più complessa e si è ingarbugliata moltissimo nel corso dei secoli.

Detto questo, mi preme passare alla seconda domanda, cioè, “Da dove partire per rafforzare il ponte politica-cittadini?” Per rispondere, vorrei provare a spostarmi dal punto delle aspettative dei cittadini nei confronti dei politici a quello di chi la politica la vive da dentro (i politici, appunto). Senza alcuna pretesa di riuscire nell’obiettivo tento, comunque, una risposta. Nelle democrazie mature come, ad esempio, quella italiana, i cittadini eleggono i propri rappresentanti, che decideranno al loro posto. Si determina, in questo modo, un legame molto stretto fra politica e cittadini, un legame che ahimè si è lacerato. Ebbene - ritornando a considerare la prospettiva del politico, nel tentativo ambizioso di comprendere meglio il suo agire, i suoi comportamenti, talora, poco coerenti con i disegni della campagna elettorale - non vi è dubbio che i politici, prima di acquisire detto status, siano donne e uomini, e che solamente dopo l’investitura popolare (”La sovranità appartiene al popolo che la esercita nei modi e nelle forme…” – dice la Costituzione) diventino politici.

È il modo di fare politica che contraddistingue le due categorie quelle dei cittadini e quelle dei politici? Mah, forse, entrambi fanno politica, comunque, si tratta di un’affermazione opinabile. Certamente il modo di fare politica stringe o allenta il legame con l’elettorato. Ma, allora, è chiaro: è una questione di atteggiamento, di buone relazioni fra le parti. Pertanto, i politici - allo scopo di rafforzare il legame con i cittadini - potrebbero essere maggiormente consapevoli del fatto che gli interessi della collettività vadano amministrati con molta più cura e attenzione di quanto ciò non avvenga. La critica principale nei confronti della politica, a mio avviso, di ordine morale, la si potrebbe sintetizzare nella formula “Iure imperi”, e domandare alla classe dirigente perché amministra i denari pubblici senza preoccuparsi che si tratta di denaro appartenete all’intera comunità e, in quanto, tale non dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) distratto per interessi particolari? In concreto, avere cura degli interessi collettivi è un atteggiamento politicamente corretto, e dovrebbe essere l’obiettivo principale e non accessorio della politica, o sbaglio? Scusate se mi sono dilungata – ciao a tutti - m

madagascar ha detto...

Una piccola e doverosa precisazione per chi legge e soprattutto nei riguardi di Giulio Santagata o di Lorenzo, visto che mi sono "attaccata" a questo post per inviare il mio: "E' possibile un ponte fra politica e cittadini?" Pensavo di avere capito come inserire correttamente i commenti ed invece mi accorgo che non è così, chiedo scusa e mi adopero per il futuro - ciao a tutti - m.

lorenzo ha detto...

Non ti preoccupare "madagascar", anche io ho avuto dei problemi inizialmente, sei scusata, ciao.